sabato 27 settembre 2008

Mozione proposta dal Partito Democratico d'Abruzzo per il voto di preferenza

MOZIONE: Sulla necessità di mantenere e ripristinare nei sistemi elettorali il voto di preferenza

IL CONSIGLIO COMUNALE DI .....................................

RICHIAMATO il dibattito in merito alla volontà del governo di modificare l’attuale sistema di voto per le elezioni europee, prevedendo un’alta soglia di sbarramento nonché l’eliminazione del voto di preferenza;
RITENUTO che il sistema di voto con liste bloccate, e con l’elezione in ordine di lista, già sperimentato anche nelle recenti elezioni politiche per la Camera dei Deputati, consegna ai vertici dei partiti il potere pressoché assoluto di predeterminare la scelta della classe dirigente, mortificando e impedendo il diritto dei cittadini a una partecipazione effettiva, e alla possibilità di scelta diretta, dando una spinta all’allontanamento degli elettori dalla politica, aumentandone la disaffezione, così negando il valore della partecipazione democratica;
RITENUTO altresì che le possibili distorsioni legate ai costi del voto di preferenza possono essere scongiurate con rigorose regole di controllo dei tetti di spesa e sulle norme di comportamento;
INVITA
Il Sindaco e la Giunta
- ad attivare un tavolo di confronto con i parlamentari eletti nel Collegio dell’Abruzzo al fine di promuovere le opportune iniziative nei confronti del Governo e del Parlamento, finalizzate:
a non apportare modifiche al sistema di voto europeo che esproprino i cittadini del diritto di scegliere, con il loro voto di preferenza, i deputati da eleggere, nonché ad evitare la determinazione di soglie di sbarramento troppo alte, mirate non a ridurre, giustamente, un’eccessiva frammentazione, bensì tali da restringere in maniera irragionevole ed eccessiva la rappresentanza democratica delle culture e delle sensibilità presenti nella società italiana
alla reintroduzione del voto di preferenza per le elezioni politiche, o comunque a garantire all’elettore il diritto-dovere di scegliere il loro rappresentante in parlamento.

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